Molti di noi hanno smarrito nel corso della vita, il contatto con la propria essenza, con le emozioni e i sentimenti, che sono in realtà le sfumature del nostro animo, riducendosi così a vivere una vita in bianco e nero. Un sincero processo di counseling ci riconnette alla spontaneità e alla gioia di vivere. Diventando consapevoli degli automatismi e della ripetitività dei nostri comportamenti, recuperiamo la possibilità di scegliere come rispondere alla vita momento per momento riappropriandoci della libertà di utilizzare e vivere le nostre potenzialità e risorse. Noi esseri umani, come tutto quello che fa parte dell’universo, viviamo in un cambiamento costante, in un flusso dove tutto cambia dentro e fuori di noi. Per conoscerci nel profondo dovremo quindi essere presenti momento per momento riconoscendo i nostri bisogni profondi e le nostre paure in relazione alla soddisfazione di questi. Siamo quindi noi, solo noi, che possiamo innescare un vero cambiamento e processo evolutivo. Il counselor è una figura professionale che in momenti particolari della nostra vita, un trasferimento, una separazione o qualunque evento che metta a nudo le nostre fragilità, ci aiuta a traghettare verso una nuova visione di noi stessi e e del mondo.
La vita si esprime nel conoscere chi siamo, aldilà delle nostre maschere sociali, e come dice Hillman ogni paura di vivere svanisce quando l’anima dell’uomo si incontra con l’anima del mondo che si incontra nell’essere presenti.
PERCHE’ IL COUNSELING PUO’ ESSERE CONSIDERATO UNA FORMA DI MOVIMENTO
Il filosofo indiano Jiddu Krishnamurti
afferma che ‘osservare senza valutare’ è la forma più alta d’intelligenza umana. Questa è infatti la prima ed essenziale qualità che un counselor, deve risvegliare dentro di se per poter porgere al cliente un ascolto che porti alla guarigione in un processo terapeutico. Saper ascoltare senza giudicare può rappresentare la sintesi di un onesto percorso evolutivo che tutti dovremo intraprendere per portare il giusto risalto alle nostre potenzialità,
in quanto esseri umani dotati di libero arbitrio e capacità di scegliere. Osservare senza giudicare, è anche la qualità che, portando al puro ascolto, diventa specchio del disagio dell’altro che finalmente lo riconosce, se ne fa carico e inizia il cammino verso una nuova luce per riscoprire e vivere le sue risorse. Spesso ognuno di noi, in base a regole e restrizioni acquisite e subite in famiglia nella scuola o in altri ambiti educativi, vive la relazione con se stesso e con gli altri, in modo lineare e ristretto, interpretando e percependo fatti e avvenimenti in una dimensione parziale a volte angosciante. Il counselor apre il campo e lo sguardo del cliente creando un nuovo desiderio verso un pensiero e poi un’azione di tipo aperto dinamico e circolare. In questa ottica ecco che un sincero processo di counseling diventa anch’esso una forma di movimento che accompagna il nostro sè ad osservare con onestà ciò che accade dentro di noi, entrando nelle sfide della vita quotidiana che continuamente ci mettono alla prova, con dinamismo e fluidità per cambiare con naturalezza punti di vista e prospettive.